6/24/2012

Nowa Huta, il quartiere sconosciuto


Nowa Huta
Gli abitanti del quartiere Nowa Huta quando vanno in centro dicono: "vado a Cracovia". Come se abitassero in una città differente. Nowa Huta è il quartiere più recente della città. Di concezione socialista pure nell'urbanistica, fu creato principalmente per dare un alloggio ai numerosi lavoratori dell'acciaieria (Huta) nuova (Nowa). Non lasciatevi cogliere d'inganno se a prima occhiata sembra una struttura uniforme e recente: monumenti eccelsi e testimonianze preistoriche sono sorprese che riservano questo quartiere agli occhi più attenti. Il processo di urbanizzazione di Nowa Huta inglobò allora edifici di campagna, cortili, palazzi e diversi edifici sacri. Ne è un esempio la sede neobarocca dei Kirchmayer, la chiesa barocca di San Vincenzo a Pleszow, il cortile Branicki del XVII secolo con il LAMUS rinascimentale opera del nostrano S. Gucci e ancora: il cortile Badenich(XIX) e i cortili rinascimentali della famiglia Popiel, la chiesa gotica di San Gregorio il Grande e il cortile della famiglia Badenich a Wadow.
Particolare attenzione merita l'antica cappella ariana e l'unico cimitero evangelista conservato a Cracovia a Luczanowice del XVII secolo come pure il complesso di castelli Wodzicki a Koscielnice assieme alla chiesa in legno nel colle omonimo (XVII).
Tornando verso il centro di Nowa Huta vale la pena fermarsi e dare un'occhiata al preistorico cumulo Wanda (VIIa.c.) dal quale di snoda un meraviglioso panorama sul complesso metallurgico. Non lontano da lì, in ul. Klasztorna 11 si trova il monumento più prezioso di Nowa Huta il monastero dei Circensi (XIII d.c.) come pure la vicina chiesa in legno di San Bartolomeo (1466).
Tra il centro amministrativo delle acciaieria e Plac Centralny vale la pena vedere il cortile in legno a Krzeslawice opera dell'illustre pittore polacco Jan Matejko. Accanto si trova la chiesa in legno del VII secolo dedicata a San Giovanni.
La zona di Plac Centralny è la testimonianza dell'architettura polacca degli ultimi 50 anni. Per farsene un'idea si può iniziare dal campo ricreativo sul fiume Dlubnia - edificio con piscina dove pure noleggiano attrezzature per sport acquatici, le palazzine Willowy, dove sorse nel 1949 il primo edificio, per poi proseguire per le palazzine Na Skarpie fino all'ospedale civile San Zeromski ricavato da un edificio barocco.
Tornando verso Plac Centralny passiamo davanti a due edifici, ormai chiusi, il cinema Swiatowid. Proseguendo per Aleja Roz arriviamo nel luogo dove negli anni 1973-1989 si ergeva il monumento a Lenin. Più avanti il parco municipale. Girando per la palazzine Zgody, tipico esempio di urbanistica anglosassone, arriviamo al Os. Teatralny e Krzyz Nowohucki. Questi luoghi sono legati con i fatti drammatici dell'aprile 1960 quando gli abitanti lottarono contro le milizie del regime.
Dietro la chiesa del SS Cuore di Gesù si trova il Teatro Ludowy (popolare) che iniziò la propria attività artistica nel dicembre del 1955. Davanti all'ingresso del teatro si vede il tempio di Nowa Huta noto come "Arka Pana"(Arca del Signore).
Chiese quali Madonna della regina della Polonia e chiesa di San Massimiliano Kolbe (Os. Tysiaclecia 86) oltre ad essere esempi di architettura contemporanea sono anche luoghi legati a Papa Giovanni Paolo II che, dal 1958, spesso visitò questo quartiere e ne fu partecipe della sua vita religiosa.
Questi sono pure luoghi legati agli avvenimenti più salienti degli anni Ottanta: qui nacque Solidarnosc, ci furono le dimostrazioni contro il regime comunista e a favore dei repressi. 
Tutto questo mette in evidenza i forti contrasti e l'importanza storica di questo quartiere che merita più attenzione di quella finora ricevuta.
In questo quartiere sono inoltre presenti diversi fortini austriaci dei 32 costruiti nel XVII e XIX secolo: allora Cracovia i distava solo 7 km dal confine con la Russia. 
Prima di tornare a "Cracovia" merita una visita il museo dell'aviazione dove si trova una delle collezione di aerei ed elicotteri più antica del mondo.



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